Claudio Tozzi
(Direttore del corso "preparatore atletico vincente")
L’incredibile equivoco in cui molti tecnici di ogni sport ci hanno fatto cadere. L’abissale differenza di recupero tra i talenti genetici e i normali atleti, e come quest’ultimi siano esclusi da tutti gli studi…
Perché la maggioranza delle persone non otterrà mai risultati in nessun sport se continuerà a seguire i dettami e le ricerche di un pugno di persone fuori dalla norma, allenate da persone che seguono solo persone fuori dalla norma…
Perchè l' allenamento giornaliero o addirittura bi-giornaliero è contro ogni logica umana e della scienza dello sport.
Si, avete letto bene, l' allenamento giornaliero, cioè quello che molto probabilmente eseguite per qualunque sport voi facciate, corsa, triathlon, calcio, pallavolo, nuoto, basket, ecc. potrebbe essere inutile, se non dannoso per la vostra prestazione.
Ma allenarsi di meno non è da dilettanti? Non si rischia di peggiorare la propria prestazione? Ma allora perchè tutti i campioni olimpici fanno ore e ore di esercitazioni? Non è tutto il contrario di quello che si è sempre detto e scritto sul training sportivo?

Sì, è esattamente così. La mia filosofia di allenamento, che ho già proposto nel mondo del fitness con risultati eccezionale e che ho applicato con successo anche a tutti gli altri sport, non è solo differente da qualsiasi altro training “classico”, ma è esattamente l’opposto.
Ma non è colpa vostra, vi posso assicurare che molti testi sull’argomento, anche considerati autorevoli, ce l’ hanno messa tutta per confordervi le idee in modo grossolano.
Passo in rassegna alcune brani estratti da testi scientifici sulla teoria dell’allenamento (Tratto da “IL LIBRO DELLA PREPARAZIONE FISICA” – Beraldo – Polletti (Edizioni Mediterranee-1989):
“Il recupero tra gli allenamenti: il parametro di riferimento è sempre il tempo intercorrente tra l’allenamento di uno stesso gruppo muscolare.
Per tutte le qualità neuromuscolari è consigliabile effettuare almeno tre allenamenti settimanali (…).
Per la forza in genere possiamo dire che essa diminuisce già dopo 70 ore dall’ultimo allenamento.
Dalla pratica si è constatato che:
un allenamento ogni 15 giorni= inizia già il decremento della forza;
un allenamento ogni 7 giorni=mantenimento della forza muscolare;
due allenamenti ogni 7 giorni= discreto incremento della forza muscolare;
tre allenamenti ogni 7 giorni=buon incremento della forza muscolare;
quattro allenamenti ogni 7 giorni=ottimo incremento della forza muscolare;
5-6 allenamenti ogni 7 giorni= massimo incremento della forza muscolare (Consigliato nella pesistica)"
Tratto da “EFFETTI DEL DEALLENAMENTO NEGLI ATLETI DI POTENZA”,Hortobàgyi, T. et al.:Med.Sci.Sports Exerc. 1993.
“ …un periodo di sospensione dell’attività di 2 settimane causava una riduzione del 12% della forza muscolare misurata con l’ergometro isocinetico durante contrazioni concentriche, e una riduzione del 6,4% delle fibre di tipo II. Non si osservò alcuna variazione della sezione complessiva delle fibre di tipo I.”
Tratto da “ALLENAMENTO SPORTIVO, TEORIA E METODOLOGIA”, V. Platonov, Calzetti-Mariucci1996.
“L’allenamento sportivo attuale impone una grande disponibilità di tempo. L’atleta deve consacragli, quando si trova al livello più alto, da 5 a 7 ore al giorno includendo tutte le attività annesse.
Questa durata permette di compiere da 3 a 4 sedute di allenamento al giorno (…).
E’ dunque necessario razionalizzare al massimo l’organizzazione della vita di questi individui, in modo che possano, oltre a questa intensa attività, condurre un minimo di vita sociale e soddisfare le loro aspirazioni individuali (quest’ultima frase sinceramente mi sembra una presa in giro! N.D.R.) ”
Senza contare poi tutta la serie di libri scritti da vari campioni planetari di ogni sport, i soliti articoli delle riviste specializzate, e le centinaia di tabelle "Alcatraz", pubblicate e divulgate dalle varie riviste in tutto il mondo.
Ricordiamo che qui siamo in un mondo dove per anni il Signor Armstrong ha dichiarato che il suo segreto era solo l' allenamento di 6 giorni su sette... E tutti ha comprare il suo libro e a dare retta a questo pagliaccio dopatissimo.
Ma il mio non è un attacco a questo o a quell’autore, a questa o quella rivista, ma vorrei far comprendere come è stato possibile fare per così tanto tempo queste affermazioni.
Infatti il problema non è la scarsa intelligenza o ignoranza di questi tecnici, ma solo e solamente un fatto di esperienza.
Perchè eseguire questi 2 esercizi con pesi bassi è
INUTILE E CONTROPRODUCENTE COME FARE BENE LO SQUAT E LO STACCO PER IL TUOI GLUTEI E POTENZA!
CORSO DVD/STREAMING
A PARTIRE DA SOLE 7,5 EURO
CLICCA QUI

Campioni con caratteristiche esasperate di forza, recupero, e predisposizione mentale e che magari facevano uso e abuso di sostanze dopanti, atleti, è stato calcolato che rappresentano appena l’1% della popolazione mondiale.
Per esempio, ho sentito alcuni tecnici dire di aver preparato il campione italiano, il campione del mondo, ecc. Ma basta, quando si è ad un certo livello, un tecnico prepara quasi solo atleti di altissima qualificazione, che quindi hanno più o meno tutti gli stessi livelli straordinari di recupero/forza/resistenza, ed è relativamente facile allenarli.
Se poi ti chiedono di scrivere un articolo o un libro è assolutamente normale che tale tecnico riporti le reazioni, i risultati, e le tabelle dei suoi campioni, forse assolutamente reali ma totalmente inutili per tutto il resto delle persone.
Quindi in realtà tutte le osservazioni, i dati, le prove e tutto il resto, pubblicate sulle riviste e sui libri dai loro tecnici, sono, molto probabilmente assolutamente… vere, ma praticamente inutili!
Ma è proprio questo il problema; le reazioni all’allenamento di questi campioni, non sono in nessun modo, nemmeno lontanamente riportabili a quasi tutto il restante 99% della popolazione mondiale!
Solo che per qualche arcano motivo questa cosa non viene messa quasi MAI in evidenza, ed è questa la cosa che ritengo assolutamente sconcertante.
E’ qui che è il vero scandalo, perché quasi nessuno, in decenni di storia dello sport moderno (e dopato) si è sentito in dovere di avvertire di questa situazione. Anche gli scienziati sportivi che eseguono ricerche sull’argomento sono cascati in quest’equivoco.
Prendiamo ad esempio lo studio, sopra riportato, sul deallenamento dei pesisti.
Anche supponendo che gli atleti sottoposti ai test non fossero dopati, erano comunque dei sollevatori di peso di alta qualificazione, delle persone che erano stati scelti per loro le lore qualità intrisiche sia di forza che di recupero. Atleti che erano magari l% dei soggetti di quella nazione che avevano provato a fare questo sport, ma che la selezione naturale aveva scremato in modo così deciso e, a volte, anche crudele.
E’ ovvio che tali campioni, dopo 14 giorni, perdano forza in quanto il loro recupero è straordinariamente breve, come è breve quindi il tempo di supercompensazione e conseguentemente quello di decompensazione, cioè il tempo in cui cominciano a decadere le prestazioni. Così un atleta o un allenatore legge lo studio, vede che si perde forza dopo due settimane e si allena o fa allenare inutilmente tutti i giorni.
Andiamo a vedere il grafico della supercompensazione di un campione, dopo che, per esempio, ha fatto un semplice piramidale
con il bilanciere 8-6-4:
Quindi riesce a recuperare i soli 5 giorni (cioè riesce a fare più di 8 ripetizioni alla prima serie di 8-6-4), compensa (cioè ritorna allo stadio iniziale dopo 9 giorni) e quindi dopo 14 giorni si trova in uno stato di decompensazione.
Questo spiega perché per anni, specialmente negli 80’, si diceva che bisognava allenarsi dopo 72 ore, cioè 4 giorni.
Probabilmente sarà successo che saranno stati presi un gruppo di campioni, che natural recuperavano appunto in 5 giorni, ma che dopati supercompensavano in 4, e saranno stati oggetto di studio di scienziati poco avveduti, che altrettanto incautamente ne hanno pubblicato i risultati.
Purtroppo ai quei tempi questa ricerca (ma venne svolta davvero? Non voglio saperlo… ) divenne così famosa che, per darle retta, in quegli anni nessuno riuscì a crescere senza prendere sostanze chimiche... Incredibile.
Un soggetto medio invece supercompensa dopo 7 giorni, ritorna al compensazione dopo 11 giorni e decompensa (ma non certo del 12% dello studio) dopo 14 giorni.
Adesso andiamo a prendere un altro gruppo di soggetti con un recupero più lento, che supercompensano dopo 9 giorni, ri-compensano dopo 14 giorni, e va in decompensazione dopo 18:

Non solo, ma se per caso l’intensità dell’allenamento cresce, i tempi si allungano ancora e ci si potrebbe accorgere che 14 giorni potrebbero non bastare per la supercompensazione!
Infatti se per esempio aggiungo delle forzate e/o delle negative, od un altro sistema di intensità molto brutale, potrebbe accadere sicuramente un peggioramento della prestazione dopo 14 giorni, ma solo perché si ancora è in fase di recupero!
Cioè potrebbe accadere, soprattutto nei soggetti “non campioni”, che ci vogliano anche 18/35 giorni di recupero per l’ottimale supercompensazione.
Tutte questi dati e considerazioni sono stati possibili soltanto lavorando anni e anni con tutti i tipi di atleti, dotati, mediamente dotati, normalmente dotati, scarsamente dotati e, soprattutto non pieni di farmaci.
Una situazione che il 90% dei tecnici che scrivono articoli o libri sportivi non hanno assolutamente mai avuto; loro hanno visto solo una parte della verità, quella dei campioni che hanno recupero straordinario e magari dopati a raffica, e quindi hanno un costruito un castello di teorie, congetture e sistemi di allenamento validi solamente per quei soggetti.
Dopotutto, chi farebbe scrivere degli articoli o libri di calcio ad un allenatore di terza categoria?
Per comprendere meglio le abissali differenze che esistono tra i campioni e la maggior parte delle persone, osserviamo anche il seguente grafico:
Questo grafico illustra le reazioni dell’organismo in atleti di diversi livelli ad un carico della stessa intensità e dello stesso volume.
Come si può notare gli atleti di livello nazionale (che nell’ex-unione sovietica erano quelli che partecipavano alle olimpiadi) reagiscono in maniera minore ad dato allenamento e recuperano più presto.
Gli atleti di II° livello (atleti di alto livello ma esclusi dalla rosa della squadra olimpica), reagiscono in maniera maggiore allo stesso carico e hanno un recupero più lento. Infine gli atleti di I° livello (atleti di buona levatura, ma ancora fuori dalla nazionale) reagiscono in maniera ancora più elevata ed hanno un recupero ancora più lento.
Praticamente ci sono differenze abissali in fatto reazioni al carico e nel recupero funzionale nell’ambito degli stessi atleti di buona-ottima qualificazione, figuriamoci tra gli olimpionici e la gente normale che frequenta una palestra! Se ancora non siete convinti, guardate quest’altro grafico:
Quando somministro ad un gruppo di atleti un carico limite (cioè quello che induce l’interruzione della sua esecuzione per stanchezza) le reazioni sono sostanzialmente diverse. L’atleta di livello nazionale ha una reazione più intensa (perché egli ha bisogno di utilizzare intensità più elevate per giungere al carico limite) e il recupero più veloce: come al solito…
A questo punto qualcuno di voi penserà che questo articolo sia quindi rivolto all’85% delle persone che hanno uno medio-scarso talento genetico e non prende farmaci. Niente di più sbagliato, in quanto l’allenamento breve-intenso ed infrequente (cioè quello del "Preparatore Atletico Vincente") è straordinario per tutti, mediocri, medi e campioni, dopati e non dopati, semplicemente perché non è UN sistema di allenamento, ma IL sistema di allenamento.
Dato che per principio mi rifiuto di preparare atleti pieni di prodotti proibiti,sappiate che mi telefonano ogni tanto atleti (abbastanza sfacciati, devo dire…) per dirmi che l’accoppiata farmaci/breve-intenso-infrequente è fenomenale, visto che riescono a crescere di più di quanto (con le stesse dosi) si allenavano 4-6 volte a settimana per 3 ore al giorno.
Pur non condividendo il loro “esperimento”, in quanto la mia piccola lotta al doping và al di là dei “successi”, questo fatto fa capire l’incredibile equivoco in cui tutto lo sport mondiale è caduto.
Un giorno stavo parlando con un’ aspirante sprinter italiano e gli chiedevo come mai da anni, dopo Mennea, Pavoni e Tilli, non ci sono più grandi italiani in questa specialità, nonostante ogni tanto qualche giovane fa dei buoni tempi.Lui mi rispose che quando sei Junior ti alleni 2-3 volte a settimana, e se “disgraziatamente” fai buoni tempi, ti mettono in nazionale e ti fanno allenare tutti i giorni, due volte al giorno e lì crolli definitivamente.
4 video gratuiti di claudio tozzi per aumentare subito la tua performance
Mennea si allenava così, ma il suo straordinario talento genetico e sua incrollabile volontà sopperiva agli sbagli dell’allenamento. Infatti dopo di lui tutti hanno provato a fare i suoi allenamenti bi-giornalieri e non è uscito fuori nessun nuovo Mennea, mi sembra, ma molti nuovi pazienti per i fisioterapisti della federazione atletica italiana.
Ma questa cosa non la dico solo, ma stanno iniziando a capirla gli stessi atleti italiani. Infatti anche Fabrizio Donato, il forte triplista azzurro (che non ha fatto i mondiali di Pechino 2015 per...infortunio) ha dichiarato:
«Personalmente ritengo che ci si debba affidare ad una preparazione che non sia figlia di un concetto base intoccabile. Faccio un esempio: se il professor Vittori conosceva la giusta metodologia per consentire a Pietro Mennea di arrivare sempre al massimo della forma nell’appuntamento più importante dell’anno, non è detto che la stessa metodologia sia valida per tutti. Bisogna studiare caso per caso." (L' intervista completa è QUI)
In un vecchia intervista Stefano Tilli, per anni il nostro miglior velocista italiano, dichiarò che solo quando provò a iniziato ad allenarsi solo tre volte a settimana (e a 38 anni…) riusci a fare tempi molto buoni lo stesso.
Questa mia filosofia che lo avvolge è applicabile a tutti gli sport, visto che il BIIO-PAV è applicato nel calcio, tennis, nazionale di penthatlon moderno e beach volley, ciclismo, ecc., anche se probabilmente anche se sono sopratutto quelli di media e lunga durata soffrono di volumi e di intensità di lavoro semplicemente insopportabili e ingiustificabili.
Con questo blog e il corso di preparatore atletico collegato, cercherò di accompagnarvi ad un sistema di allenamento più preciso e, soprattutto, più umano e sopportabile, senza che dobbiate rinunciare al 90% degli amici per allenarvi…
Claudio Tozzi
p.s. Non ci credete ancora? Lo so benissimo, per quello ho raccolto tutte le testimonianze di chi ha fatto il... grande passo! QUI
Le informazioni contenute in questo articolo hanno fini puramente divulgativi e non intendono in alcun modo sostituire il parere dei professionisti del settore sanitario. Consultate il vostro medico prima di iniziare qualsiasi programma di esercizio o integrazione nutrizionale.Tutti i diritti sono riservati.